
A quest'ora non può che mancare una sigaretta dopo questa serata.. rubare un momento di pensiero dopo tutto questo.. nulla di più gratificante di una bella sigaretta, una tastiera, un piumone caldo.. avvolgente, con una lampada tenue che riscalda la stanza.. il fumo della sigarezza sfuma sul monitor e le dita schiacciano questi tasti.. l'arrivo a casa e stato tanto atteso.. come un'appuntamento per una ragazza.. il mio letto.. le labbra baciano la sigaretta.. e lei si lascia baciare.. i pensieri vanno in sintonia insieme a lei.. manca solamente una tazza di caffè caldo per una nottata immerso nei pensieri di questa serata.. inaspettata e vissuta.. vissuta come un qualcosa di tanto atteso.. metto la batteria al computer perchè nulla mi disturbi.. Questa serata rimmarrà nei ricordi.. poche cose sono più importanti dei ricordi se non il presente che genera ricordi del passato..
Giunto con la macchina in cima ad un paesino che credevo nascosto dai miei occhi, nell'attesa dei compagni della squadra, osservo il paesaggio.. magnifico, bellissimo.. ma qualcosa restava familiare.. questa bellissima struttura, formata in mezzo alla montagna raggiunta dopo una ripida salita percorsa con la prima e la seconda.. la terza sborbottava.. parcheggio..il silenzio attorno a me.. la luce del sole ancora presente per qualche istante.. l'aria pulita.. sulla sinistra noto un'orto botanico e qualcosa sfuma i ricordi.. sul tetto del piccolo ristorante, prenotato solamente per noi, noto un enorme telescopio predispsto per la scoperta e lo studio dei pianeti, l'ulteriore vista di questo trasforma ricordi alla mente.. ero stato in quel posto tra la seconda e la terza media.. ne ero sicuro.. mille ricordi riaffioravano alla mente.. e un sorriso sbocciò sulle labbra.. m'inacamminai all'ingresso del portone e tutti gli amici erano già presenti con un bicchiere in mano pronti a festeggiare il nuovo anno in prima categoria amatori.. un sorriso in mia presenza fece molto piacere.. l'abbraccio dei compagni sorridenti ancor di più.. la stanza era semplice e ben curata con pochi tavolini ma pronti ad ospitare tutti quanti.. dopo aver bevuto uno, o due havanacola si cominciò con la briscola.. il mio compagno di briscola era Michele.. un compagno delle medie.. eravamo carichi di giocare.. una volta arrivato il nostro turno mi sentii come un vecchietto pieno di vita.. una tazza di vino rosso.. buonissimo, accompagnava le carte lanciate in mezzo al tavolino, i motti organizzati prima della partita essenziali per le risate e le vittorie.. dopo circa un'oretta eravano imbattuti.. liberati i due posti incrociati a noi, per far posto ai nuovi avversari arrivò la pasta.. buonissima.. era come mangiare la pasta da Valle, ristorante di tolmezzo, dove la pasta e unica e abbondante.. purtroppo essa terminò la partita assieme ad un'altro bicchiere di Havanacola.. l'alcol fece la sua parte nella serata, per tutti.. non so come ma mi ritrovai in mezzo alla stanza a iniziare canti mai cantati al fianco dei compagni, come le canzoni dei salesiani, Bud spencer e Terence Hill, Pavarotti e quant'altro.. al centro di tutti gli altri compagni impegnati nelle risate.. tutto questo durò gran parte della serata tanto da coinvolgere una povera signora che lavorava nella cucina, tanto dolce e generosa nel sopportarci mentre gli regalavamo i fiorellini che facevano da contorno alla gran tavolata.. grandi risate.. dopo tutto questo, c'è stato un mometnto unico e mai accaduto.. non sò come, mi sono ritrovato abbracciato a cinque, sei di loro, eravamo in cerchio abbracciati e non chiedevamo nulla di più che abbracciarci, nessun escluso, chiunque avrebbe potuto unirsi a noi.. barcollando siamo rimasi vicini per molti minuti.. dopo esserci staccati ci siamo guardati negli occhi e siamo tornati ad abbracciarci, non per fare gli stupidi, o per far ridere chi ci guardava, ma perchè era stato un qualcosa di emozionante per tutti, tant'è che questa cosa dopo la serata ci siamo promessi di ripeterlo, anche prima delle partite.. in quel momento riuscii ad abbracciare l'amico a destra, a sinistra, e anche quello che mi stava davanti, ma anche quello che era due, tre persone più avanto a me.. mai successa una cosa simile in vita mia.. poco dopo tornammo a cantare insieme, ogni tanto prendevo pausa giusto il tempo di ordinare un Havanacola, mi sentivo a mio agio, tutti ridevano, ed era facile leggergli la felicità in volto.. nel porticato all'esterno del piccolo ristorante qualcuno si era radunato per fare un pokerino in amicizia, fuori dal porticato il silenzio.
Un amico mi disse:
Andiamo a fumare una sigaretta?, e quello è il momento di un'uomo.. non l'atto della sigaretta, ma l'atto di ritrovarsi dopo aver fatto pipì, in intimità, assieme a una portirea aperta con una musica sdolcinata che fà riaffiorare ricordi di un'amore, in quel momento non vuoi nessuno attorno, solo silenzio e una musica, accompagnato da una notte stellata, un prato, una sigaretta e una birra.. pensi a questa persona e in quel momento la vorresti avere insieme a te per condividere, ma la vorresti solamente nei pensieri, un momento intimo di un uomo, in quel frangente saresti in grado di mandarle un messaggio libero, ma mantenedo la riservatezza di quel momento, il giorno dopo dare una risposta al perchè di quel messaggio sarebbe troppo impegnativo, e difficile da far capire.. dopo qualche minuto di canzone c'è stato un'altro abbraccio collettivo, con qualche birra che sbatteva sulla schiena, ma non procurava fastidio, in quel momento nulla creava fastidio, poco dopo c'era chi era sazio e chi no, io, l'unico.. così accesi un'altra sigaretta e mi sdraiai dentro il cofano della macchina con i bassi che vibravano il corpo.. riuscivo a sentire il silenzio anche se la musica vibrava forte.. un silenzio difficile da descrivere.. pochi istanti dopo, tre amici accesero il furgone affianco a me.. e mi dissero
Sali
Senza pensare silì.. andammo verso la discesa buia, solo con i fari del furgone.. parcheggiammo dopo circa un chilometro e scendemmo.. tutto era buio.. un'amico non era in grado di camminare fino alla pieve.. la salita era buia e ripida, credo che senza l'aiuto di qualche bicchiere non avrei mai percorso quel sentiero in mezzo alla montagna.. la luce del cellulare ci indicava la via.. eravamo in tre.. dopo un pò di strada nel bosco, arrivammo ai fari che illuminavano la pieve.. era una chiesa molto vecchia, ma ben tenuta, credo anche ristrutturata.. il cancello era davanti a noi, chiuso, una volta aperto, per motivi personali non mi sentivo di entrare, dovetti farmi chiedere di entrare, altrimenti non sarei entrato, ma non per paura, ma non volevo disturbare il simbolo ed il significato della chiesa.. una volta entrato il prato era verde, i mattoni bianchi ed il tetto rosso, le sbarre proteggevano le grandi vetrate, il tutto era circondato da delle mura vecchie, al di fuori di esse c'era un paesaggio unico, eravamo altissimi come quota e lo spettacolo unico, con tutte le luci, che creavano quei paesaggi, c'era da rimanere a bocca aperta.. il vento soffiava ed era freddo, ma il colletto della giacchetta ci copriva, una bottiglia di coca cola l'avevamo appoggiata su di un muretto antico, con la promessa di riprenderlo all'uscita.. all'interno di questo giardinetto si sono affrontati vari discorsi riguardo la cultura, davvero molto interessanti, assieme a qualche domanda che ci face scoprire risposte che senza questa esperienza non avremmo concluso.. discordi molto importanti, come il fatto che per la società e la crescita dell'uomo molte persone hanno dovuto perdere la vita, come ad esempio le guerre, il sacrificio dei più deboli per il migioramento della vita dei più forti, come una rivoluzione sia spesso necessaria, come l'alluvione universale, questo discorso lo tirati fuori, perchè scoprì che anche Dio prese una scelta drastica per gli uomini che creò, decise di farli morire, per ricostruire un uomo migliore, che secondo me a volte sembra essergli sfuggito qualche gran personaggio, che tutt'ora non realizza del bene per tutte le persone con meno potere di lui.. ma per fortuna arrivammo al furgone in questo discorso, altrimenti avrei potuto continuare per molto tempo, con molti esmpi, scoprendo quante cose nella società vadano storte e rovinando quello in cui molte persone basano la loro felicità, facendogli capire che e sbagliato che una persona si debba sentire fortunata solamente perchè c'è a chi gli và peggio.. tutti dovremo essere fortunati, la vita è unica.. per molte religioni la vita non si ritiene unica, ma questo non toglie che sia giusto viverla benissimo, senza nessun problema, senza nessuna tristezza, se fosse per me nessuno dovrebbe morire, e sempre secondo me e sbagliato che se c'è una vita migliore dopo la morte uno debba passare degli anni dove le cose vanno un pò storte.. comunque arrivati al furgone, il ragazzo fermatosi a riposare si era addormentato dopo aver lasciato i segni della sua pipì in mezzo alla strada.. facemmo inversione e tornammo assieme a tutti gli altri compagni confrontandoci coi nostri pensieri.. molti se ne erano andati.. erano giunte le due, così decidemmo di rientrare a casa tutti quanti..il viaggio di ritorno era abbastanza preoccupante da parte mia, mi ritrovavo al volante con qualche bicchiere di troppo, ma con qualcosa in più nello zaino delle esperienze.. nel furgone non c'era posto per tutti, allora alcuni di loro salirono nella mia macchina.. il viaggio fù divertente cantando alcune canzoni del cd.. una volta lasciati a casa i ringrazziamenti furono ben accetti.. e ricambiati.. e il ritorno a casa sotto le lenzuola molto gratificante.. e ora che chiuderò gli occhi ancorfa di più..
 
 
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