giovedì 18 marzo 2010

Guardo avanti le candele accese..



Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde, e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente :
le più vicine danno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.
(Costantino Kavafis)

Già.. il passato, una delle cose che trovo sia difficile nella vita è quella di guardarsi alle spalle.. osservare tutti quei giorni consumati come candele.. ma quante candele ci saranno? quante cose ci hanno cambiatto nell'arco della vita? troppe? o troppe poche perchè continuiamo a perseverare negli sbagli, come se quella candella, quella situazione non sia stata troppo dura o cattiva per farci maturare, capire, decidere per noi.. capire cosa vogliamo dalla vita.. già.. cosa vogliamo.. io so benissimo quello che non voglio per esempio.. ma capire davvero quello che vogliamo, non è cosa semplice, quante volte, dopo una giornata faticosa arriviamo a casa, nella propria stanza, sotto le coperte e mentre cerchiamo di addormentarci ci accorgiamo che c'è qualcosa che non ci lascia entrare nel magico mondo dei sogni? e cominciamo ad arrotolarci tra le coperte del letto, prima sul fianco destro, poi con una mano sotto il cuscino, poi abbracciando l'altro cuscino, poi con la testa sotto le coperte.. e ritrovarsi a fare dei discorsi a noi stessi su delle decisioni da prendere per il domani, ma anche a pensare a cosa fare se un giorno succedesse una certa situazione! che magari nemmeno verrà! e in tutto quel rotolarsi, aggrovigliarsi prendiamo delle decisioni sulla nostra vita.. e l'indomani? il suono della sveglia e come se ci resettasse i pensieri e le fatiche fatte per addormentarsi la sera prima! ci riazzeriamo! così ci alziamo dal letto senza nemmeno ricordarci che sogno abbiamo fatto.. ci alziamo dal letto abbandonandolo col fazzoletto a malincuore.. sventolando un fazzoletto bianco come se il letto stesse per partire insieme ad un treno..i piedi che cercano le ciabatte mentre siamo ancora seduti sul letto, e ci aggrappiamo a quel filo di luce che attraversa le tapparelle con la speranza che ci sgonfi la faccia accartocciata.. la musica della radiosveglia cerca di spingerci verso l'alto per farci alzare dal letto ancora caldo per poi imbatterci dentro quell'arietta fresca che ci fà venire la pelle d'oca.. ma alla fine di quel risveglio, abbiamo portato dentro di noi i pensieri della notte per migliorarci? in quella giornata sarò migliore del giorno prima? avrò imparato?
Davanti a noi ancora tante altre mille candele, ma ogni candela e giusto consumarla, viverla, amarla, portarsene dentro il ricordo, non solo il fumo che ci annebbia le giornate, prenderne il calore, ma soprattutto consumarle, non lasciare le cose a metà, imparare da ogni singolo giorno e infilarsi dentro le coperte con la consapevolezza di aver imparato ogni giorno qualcosa di nuovo e di importante, per rendere le nostre giornate migliori e far splendere come una stella ogni singola candela del cammino..

Nessun commento:

Posta un commento