mercoledì 17 febbraio 2010

Un passato in mezzo a mille righe..



Il fatto che lei se ne sia andata perchè non mi lascio amare mi ha spinto a una riflessione. A volte succede che amiamo una persona più per il bene che le abbiamo fatto che per quello che ha fatto a noi. Non lasciandomi amare, io le negavo questa possibilità. Quando stavo con lei, spesso dicevo che avevo bisogno dei miei spazzi. Poi ho capito che era lei il solo spazio di cui avevo bisogno. lei mi ha lasciato due volte. Quattro mesi prima di quella definitiva,infatti, ci aveva già provato. Ricordo le sue parole prima di andarsene, a proposito delle mie paure: "La vita non è in garanzia. Non è una lavatrice che se si rompe qualcuno te la ripara. Se si rompe, si rompe. Puoi stare fuori dalla vita, costruendoti un mondo di certezze, ma è solo un'illusione. Non puoi farci niente"
Quando se ne è andata la prima volta, era già da un pò che entrambi avevamo capito che una fine era necessaria. qualcosa doveva finire perchè non si poteva più proseguire. Io non sono stato capace di uccidere una parte di me e ho ucciso la nostra storia. Non sono stato capace di essere alla nostra altezza.
Dopo che è andata via sono impazzito.
Non ero più in grado di vivere senza di lei. Ho fatto di tutto per convincerla a tornare da me. Sono andato a comprare delle candele e, su un prato ho costruito un cuore con esse. Ho provato a chiamarla. Una volta sono stato tutta la notte sotto casa sua, completamente ubriaco, chiedendole di farmi salire, perchè volevo fare un figlio con lei.
Alla fine l'ho convinta. Lei è ritornata.
I primi giorni sono stati come sempre dovrebbero essere. Non ho mai vissuto di così tanto amore. Fare l'amore, cenare, aspettarla a casa dopo lavoro. Ho provato l'immensa gioia di amare essendo amato. Almeno così credevo.
Poi non ho retto, e tutto è tornato come prima.
Ce ne siamo accorti subito, lei ci ha voluto credere ancora un pò, ma poi se n'è andata di nuovo.
Il giorno dell'addio, sulla porta di casa si è voltata, mi ha fissato un' instante con le lacrime agli occhi e mi ha detto: " Sai, solo tu sei riuscito a farmi sentire così stupida. Ancora non mi sembra vero di essere tornata. La verità è che all'inizio della nostra storia è stato bello e intrigante giocare con la tua fantasia, il tuo modo di fare e di vivere. Pensavo che sarei riuscita a farti cambiare certe idee, ho avuto la stupida presunzione di pensare che sarei riuscita a farti diventare come tu meriti di essere. Forse ti ho idealizzato, sopravvalutato... non so, non capisco più".
"In questi anni hai avuto per me attenzioni bellissime. Sei bravo in queste cose. Non parlo di quello che hai fatto per convincermi a tornare. Parlo di prima. Quando avevi tutte queste attenzioni nei miei riguardi pensavo che mi stessi amando, che solo una persona innamorata potesse fare certi gesti. Invece mi sbagliavo. Magari riesci ad amare ed aprire la porta per qualche istante, ma poi la richiudi subito.Ho anche capito il perchè. Non per la paura che qualcuno potesse entrare, ma per il terrore che tu possa uscire, che tu possa scappare.
"Non ti do nessuna colpa, tu sei così.
Sono io che ho sbagliato. lo so, ho penato che con me avresti potuto anche imparare ad amare. invece non sei ancora capace se non per brevi istanti. Tu ti adatti, questa è la tua massima espressione d'amore. Perchè pensi solo ai tuoi gesti, ti concentri su quello che fai, su quello a cui rinunci. E pensi che tutto ciò sia la prova del tuo amore. Tu le rinunce degli altri nemmeno le vedi. Credi che sia facile stare con te? Tu pensi di si, perchè non disturbi,non chiedi aiuto, non ti arrabbi,non litighi. Invece sappi che starti accanto è faticoso. Non sai quanti pensieri, quante attese, quante delusioni, quante lacrime e pianti. Tutti in silenzio.
Non ti ho mai detto niente per non farti del male e perchè conoscendoti una persona impara a non dirti nulla, perchè sa già la tua risposta: "Se è faticoso stare con me, perchè non vai via?". Tu hai schiacciato tutte le emozioni. Per questo non ti arrabbi, non perchè sei equilibrato, ma semplicemente hai represso le emozioni: via l'amore, via la rabbia, tutto viene nascosto nel tuo lavoro. Lo sappiamo tutti che il tuo lavoro è importante, però per noi due è stato anche motivo di infiniti no. Certe cene non fatte, film non visti, concerti, passeggiate, fine settimana saltati all'ultimo momento... tutto eliminato, schiaccaito, cancellato.
Come se lavorassi solo tu al mondo. Sei così preso da te stesso che nemmeno ti accorgi di quello che una persona sopporta per stare con te.
Guarda adesso, per esempio: me ne sto andando, ti sto lasciando e questa volta per sempre e tu non dici nulla come se la cosa non ti toccasse minimamente. Dimmi che sono egoista e che sono una stronza, che ti lascia invece di rimanere e accettarti per come sei. Grida,incazzati, fai qualcosa, invece di restare lì impalato..".
Era ferma sulla porta di casa con gli occhi lucidi. Mi stava implorando di non farla nadare via. Questo mi stava chiedendo. io sono riuscito solamente a dire: " Cosa vuoi che ti dica? hai ragione e ti capisco"
Mi ha guardato con un'espressione di delusione e ha sibillato "stronzo".
E se ne è andata.

A distanza di tempo riesco a vederla felice.. con chi riesce a renderla felice, anche se io ormai, ho imparato troppo tardi.

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